Le radici di una famiglia sono come le radici della vite nel marmo. Su queste fondamenta Noventa basa le sue peculiarità.
Valori che hanno radici lontane
La passione della famiglia Noventa ha radici molto antiche: sul finire dell’Ottocento i bisnonni di Pierangelo coltivavano la vite sui difficoltosi pendii botticinesi, vivendo in piccole case in collina, lontano dal centro abitato.
Uno stile di vita arduo e faticoso, una viticoltura eroica che troppo spesso era ed è toccata dal flagello della grandine, ma che ha segnato indelebilmente i caratteri genealogici di questa famiglia trasmettendo, nel corso delle generazioni, quei valori di rispetto del territorio e delle persone, di fatica del lavoro ma svolto con la gioia di dar vita a un prodotto unico, di amore per la natura che tanto ci dà, di pazienza per aspettare che il frutto della fatica maturi in botte e ci regali momenti di felicità, di passione per il mondo del vino italiano che è tanto esteso ma composto da molteplici eccellenze che sono lo specchio di altrettanti territori.
La rinascita del Botticino
Siamo nel 1970, il vino che si produce non è certamente il vino di oggi: elevate rese per pianta, basso grado alcolico perchè il vino era considerato una bevanda al pari delle altre. Sono anni bui per il vino di Botticino, le difficoltà lavorative sui pendenti gradoni, gli elevati costi di produzione e le frequenti grandinate hanno convinto molti contadini ad abbandonare i vigneti in collina e a trovare lavoro altrove, soprattutto nelle cave di estrazione del marmo Botticino.
È in questi anni che Pierangelo, l’attuale titolare dell’azienda, decide, andando controcorrente, di dedicare tutta la sua vita alla viticoltura e al recupero dei tanti vigneti abbandonati, memore degli anni passati nei quali il vino BOTTICINO, era padrone assoluto delle tavole di tutte le osterie e i “trani” di Brescia città e provincia. Frequenta quindi il primo corso di cantiniere che si svolge a Brescia e qualche anno dopo il primo corso di sommelier A.I.S., affinando e migliorando così i metodi di produzione che già conosceva, facendo sì che il lavoro in cantina diventi più metodico e preciso, con la super visione dell’enologo ed amico Cesare Ferrari.
Ma non è la cantina il luogo in cui Pierangelo vuole far nascere il vino di eccellenza: la vigna resta sempre la sua grande passione e il segreto, non tanto nascosto, per esaltare nel vino l’unicità del territorio.
Oggi
Da allora è stato tutto un percorso in salita che però ha dato a Pierangelo e alla sua famiglia grandi gioie ed emozioni: oggi a Botticino la famiglia Noventa coltiva 11 ettari di vite in alta collina e, da parecchi anni, Pierangelo è affiancato dalle figlie Alessandra e Rossella e da Cristian, marito della prima.
Dal 2011 siamo iscritti all’albo degli operatori biologici della Regione Lombardia. Tutto questo va necessariamente in controtendenza con le grandi produzioni, il mercato mondiale e la globalizzazione ma siamo fieri di coltivare e far conoscere un’importante tassello della storia agricola ed enologica bresciana e italiana.